L’identità del nostro museo etnografico
Che cosa è un museo?
In una prima approssimazione un museo è un luogo che contiene “una collezione” di oggetti che perdono la loro funzione originaria, la loro utilità specifica per offrirsi allo sguardo di qualcuno. Tra le varie tipologie di musei (archeologici, pittura, della scienza, ecc), il nostro si definisce come museo etnografico perché raccoglie principalmente oggetti della vita quotidiana della società contadina del colichese (cucina, stanza da letto), utensili del lavoro in casa e in campagna e testimonianze di beni immateriali (lingua, tradizioni, credenze, ecc).
La parte di umanità al centro del nostro interesse, della raccolta di oggetti, di esposizione, di ricerca e divulgazione è l’etnia (aggruppamento umano basato su caratteri culturali e linguistici) del nostro territorio colichese (con riferimento anche alle altre comunità da cui provengono i colichesi d’oggi) in un periodo di tempo che va dalla fine 800 alla metà del 900. Parliamo di “cultura contadina” perché in quel periodo l’attività e la vita della maggior parte della popolazione si dedicava alla coltivazione della terra.
Il nostro museo, come tutti gli altri del suo genere, nasce dalla volontà di patrimonializzare, cioè di scegliere oggetti e beni da conservare, sottraendoli alla legge della scomparsa (della discarica) e dell’oblio, per farli diventare o rimanere in qualche modo parte di “noi”, della comunità. Quello che si sceglie per esporre appartiene ormai a un mondo diverso dal nostro ed è espressione di una differenza culturale, in quanto segno di un passato da conservare e riproporre. Infatti i gruppi umani sono diversi uno dall’altro non solo perché abitano in ambienti geografici diversi ma anche perche vivono in tempi diversi.
Il nostro museo quindi si presenta come un importante movimento di valorizzazione delle tradizioni di cultura e di lavoro nella campagna e nelle case del vasto territorio di Colico. È nato, come si diceva sopra, sotto l’impulso e l’entusiasmo di persone mosse dalla volontà di rivalutare la cultura e la storia della nostra terra. Esse hanno operato e operano nel senso di un recupero della tradizione, che non si limita agli aspetti della cultura materiale, ma riguarda anche feste, riti, lingua e altre situazioni di interesse storico e sociale. In questo modo si propone di strutturare una certa immagine del passato della comunità e di consentire la costruzione di una identità condivisa, utile ad assicurare alla comunità coesione e continuità. Per questo gli oggetti esposti nel nostro museo hanno la capacità di evocare e ristrutturare ricordi personali, stimolano sensi di appartenenza e finiscono col rivendicare più che la loro natura di documenti di cultura materiale e testimonianza di epoche passate e di particolari condizioni di vita e di lavoro, uno specifico valore biografico e simbolico in quanto ci riportano aspetti della vita dei nostri antenati e fanno riflettere sul presente.
Qual è la funzione di un museo etnografico?
La deliberazione della Giunta Regionale Lombardia n. 7/11643 del 20/12/2002 afferma che: “I musei svolgono precise funzioni tra loro integrate: la conservazione e l’esposizione di oggetti e collezioni, la ricerca e la comunicazione ad esse pertinente. “Il museo quindi è un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. È aperto al pubblico e compie ricerche che riguardano le testimonianze materiali e i immateriali dell’umanità e del suo ambiente; le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto le espone ai fini di studio, educazione e diletto.” Nei suoi cinque anni di vita il museo ha svolto queste quattro funzioni:
- Conservazione di oggetti e collezioni. Questa attività è stata possibile grazie alle donazioni e alla raccolta di oggetti che si stanno inventariando e catalogando. Attualmente contiamo su un migliaio di oggetti, di cui una parte sarà esposta e l’altra conservata nel magazzino.
- Esposizione di oggetti. Dopo l’inventario e la catalogazione, gli oggetti vengono esposti in sale allestite con un filo logico affinché possano parlare al visitatore e raccontare brani della civiltà contadina.
- Ricerca. In questi anni il gruppo che ha gestito il museo ha sviluppato della vera ricerca attraverso alunni e insegnanti dei due istituti presenti sul territorio. Gli alunni hanno intervistato “informatori” della cultura contadina e hanno stilato delle relazioni.
Il nostro museo si occupa anche di storia locale?
Nato come museo etnografico di una comunità relativamente piccola, il museo non può ignorare la storia locale, perché questa cultura contadina ha avuto un prima e un poi e perciò non si può capire senza inserirla in una processo storico. Per questo il museo ha raccolto e continua a raccogliere testimonianze storiche che potranno poi servire per stendere una storia locale che è collegata in modo particolare ai beni immateriali che il museo pretende conservare e divulgare.